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Rischio caldo estivo nei lavori all’aperto: la nuova direttiva della regione Puglia

Con l’Ordinanza n. 350 del 2025, la Regione Puglia ha introdotto nuove misure straordinarie per proteggere i lavoratori del settore agricolo/forestale e dell’edilizia da situazioni di rischio dovute all’esposizione prolungata al sole durante le ore più calde della giornata.

🚫 Divieto di lavoro dalle 12:30 alle 16:00

Fino al 31 agosto 2024, ĆØ fatto divieto di svolgere attivitĆ  lavorativa all’aperto nelle fasce orarie più a rischio, dalle ore 12:30 alle 16:00, ma solo nei giorni in cui il livello di rischio segnalato ĆØ ā€œALTOā€. Il divieto ĆØ valido su tutto il territorio regionale per:

  • Cave e cantieri edili
  • AttivitĆ  agricolo/forestali
  • AttivitĆ  florovivaistiche

Questa misura ha carattere contingibile e urgente, ed ĆØ finalizzata a prevenire i colpi di calore, lo stress termico e altri gravi danni alla salute.


🌐 Il portale Worklimate: come capire se si può lavorare

Il punto chiave dell’ordinanza ĆØ l’uso del portale www.worklimate.it, sviluppato da INAIL e CNR, che fornisce mappe di previsione del rischio da caldo per i lavoratori.

šŸ” Come funziona?

  • Vai sul sito Worklimate
  • Seleziona la mappa: ā€œLavoratori esposti al sole con attivitĆ  fisica intensaā€
  • Consulta la previsione per le ore 12:00 del giorno corrente
  • Se il rischio ĆØ ALTO, scatta automaticamente il divieto di lavoro nella fascia oraria 12:30–16:00

šŸ“… Il controllo deve essere giornaliero, poichĆ© le condizioni possono cambiare anche da un giorno all’altro.

Questa integrazione tra normativa e tecnologia rappresenta un modello virtuoso per la gestione dinamica del rischio climatico nei luoghi di lavoro.


In ogni caso, resta in capo al datore di lavoro l’obbligo di adottare misure organizzative e operative per mantenere il rischio a un livello accettabile, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008.


šŸ“ Sanzioni

La mancata osservanza dell’ordinanza comporta sanzioni penali ai sensi dell’art. 650 c.p., salvo che il fatto non costituisca reato più grave.