Skip links

Sicurezza sul lavoro: conta la realtà dei fatti, non solo la carta

Cassazione Penale, Sez. 3, sentenza n. 22584 del 16 giugno 2025

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ci ricorda un principio fondamentale in tema di sicurezza sul lavoro: non è il ruolo “scritto” che determina le responsabilità, ma la realtà concreta dei poteri esercitati.

Nel caso in oggetto, è stato assolto il presidente del CdA di una società, accusato di omessa valutazione dei rischi e mancata nomina dell’RSPP. Perché? Perché, secondo i giudici, la responsabilità non ricade su chi ha una carica formale, ma su chi, nei fatti, esercita potere decisionale e di spesa nelle singole unità produttive.

📌 Il punto chiave della sentenza

La Cassazione ha stabilito che, ai fini prevenzionistici, “datore di lavoro” è colui che effettivamente gestisce le attività lavorative, organizza i mezzi, dà disposizioni operative e ha potere di spesa.
Nel caso specifico, queste funzioni erano state deleghe effettive a dirigenti di stabilimento, con autonomia gestionale e finanziaria, dunque non spettava al presidente vigilare direttamente su DVR o RSPP.


❗️Cosa ci insegna questa sentenza?

🔹 La sicurezza sul lavoro non è una formalità amministrativa, ma una questione sostanziale.
🔹 Le responsabilità non si assegnano sulla base dell’organigramma cartaceo, ma analizzando chi prende decisioni operative ogni giorno.
🔹 Le deleghe devono essere vere, documentate e attuate, ma soprattutto seguite da un’effettiva autonomia operativa.


👷‍♂️ Una lezione per tutti i datori di lavoro, imprenditori e dirigenti:
non basta “mettere una firma” su un documento per sentirsi tutelati. È fondamentale costruire una catena di responsabilità reale, coerente con il funzionamento concreto dell’azienda.

Se vuoi approfondire la sentenza completa, la trovi qui 👉 Leggi su Olympus